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MAGAZZINI CRIMINALI "manifesto degli addio"
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Credits

PERFORMING ARTISTS
Magazzini Criminali
Magazzini Criminali
Performer
COMPOSITION & LYRICS
Lombardi
Lombardi
Songwriter
Mendini
Mendini
Songwriter
PRODUCTION & ENGINEERING
Magazzini Criminali
Magazzini Criminali
Producer

Lyrics

Addio progetto retorico: perché la vita scorre in modo antieroico e amorale Addio progetto di gusto: perché la qualità si ottiene solo alla rovescia Addio progetto intellettuale: perché la ragione è vinta e la rivoluzione consiste nella banalità della fantasia Addio progetto d’élite: perché il quotidiano appartiene al piccolo borghese Addio progetto coerente: perché per metodo bisogna essere incoerenti Addio progetto della casa: perché essa è solo un souvenir di se stessa Addio progetto trascendente: perché ogni oggetto è la risonanza banale di ipotesi inaccessibili Addio progetto autentico: perché qualsiasi realtà è autenticamente finta Addio progetto costruito: perché costruire vuole dire distruggere Addio progetto ideologico: perché all’uomo cinico vanno fatte architetture non impegnative Addio progetto stilematico: perché tutto è eclettico, stabilizzato, indifferente, consunto per sempre Addio progetto drammatico: perché lo stile di domani è rilassante e accattivante Addio progetto specialistico: perché la massa conosce da sola quello che le piace / Addio progetto capolavoro: perché la merce è tutta quantità Addio progetto vero: perché la falsità è inarrestabile Addio progetto vivo: perché il clima del futuro è obitoriale Addio progetto programma: perché il bene del territorio sta nel suo caos estenuante Addio progetto fondato sul criterio spaziale: perché la psiche è in agguato e chiede colori e decori Addio progetto di ricerca: perché ogni dato è incerto e inattendibile, quando la vita è fintamente vissuta Addio progetto proletario: perché il solo progetto concepibile è la morte del progetto borghese Addio progetto istituzionale: perché esso è stasi e ordine, invece che movimento, frammento o particolarità Addio progetto Post Industriale: perché esso divide ancora le persone in chi fabbrica e in chi usa gli oggetti Addio progetto universale: perché i progetti sono tanti quanti sono gli uomini Addio progetto universitario: perché la forza del progetto è in mano all’uomo di massa Addio progetto come novità: perché il nuovo non esiste ma tutto è styling o Ri Disegno Addio progetto significante: perché l’epoca è di passaggio, la coscienza è infelice e noi siamo progettisti di frontiera Addio progetto con colori violenti: perché il rosa è il colore più bello dentro il quale vagare Addio progetto sentimentale: perché ogni architettura contiene un terrorista Addio progetto di Avanguardia: quell’epoca è finita perché l’Avanguardia è generalizzata e diffusa Addio progetto come arte: perché l’architettura è un’arte minore Addio progetto utopistico: perché il benessere crea Manierismo e nuova normalità Addio progetto a tesi: perché ogni messaggio è giustamente aleatorio e nichilista Addio progetto degli arabi: perché la forma non modifica il petrolio Addio progetto del Terzo Mondo: perché prevale l’illogico e arrivano la paura, la guerra, la droga e l’apocalisse Addio progetto di partecipazione: perché viviamo alienati e immobili nelle nostre stanze Addio progetto di concentrazione: perché l’energia dell’immagine esplode in modo volgare Addio progetto di te stesso: perché consapevole che ti è negato il futuro ti distruggerai nell’ambiguità Addio progetto geometrico: perché bisogna decorare informalmente invece che progettare Addio progetto morale: nulla è dovuto a nessuno perché non occorre raggiungere nulla Addio progetto di sopravvivenza: perché il problema del lavoro è ineliminabile e contraddice la vita Addio progetto maschile: perché l’architetto del futuro è ermafrodita e godrà di piccole emozioni Addio progetto didattico: perché una scuola che si rispetti non è fatta di muri ma di sorprese Addio progetto artigianale: perché la mano dell’uomo è uno strumento atrofizzato Addio progetto rituale: perché un tempio pieno di robots trasmette altre avventure Addio progetto infantile: perché il bambino è un adulto di piccole dimensioni Addio progetto antropologico: perché lo zaino del vagabondo è vuoto e la natura è fatta a quadretti Addio progetto urbanistico: perché accumuleresti solo immondizie e ricchezza Addio progetto “in generale”: perché sopra al progetto vince la vita.
Written by: Lombardi, Mendini
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